– Eredi (moglie e due figlie) di un cinquantasettenne che, accompagnato al Pronto Soccorso per forti dolori addominali, fu riscontrato affetto da “Diverticolosi del colon” e sottoposto a Colonscopia operativa il mese successivo, con tale metodica gli veniva resezionato ed asportato un polipo peduncolato, ritenutosi responsabile della sintomatologia in atto.Nessun accertamento veniva effettuato a carico dello stomaco, neanche dopo le indicazioni clinico-diagnostiche evidenziatesi conla Clisma ColonTAC, il cui referto metteva chiaramente in luce la presenza di molteplici linfonodi con morfologia ovalare.Dopo mesi di continue sofferenze, una esofagogastroduodenoscopia evidenziava a livello della regione antro-pilorica una voluminosa ulcera necrotica molto estesa che all’esame istologico risultava essere un adenocarcinoma.Se tempestivamente diagnosticato, con un approccio chirurgico nei modi e nei tempi previsti dai protocolli più accreditati, avrebbe evitato la diffusione metastatica con buone possibilità di sopravvivenza;
– Uomo trentaquattrenne, a seguito incidente stradale accompagnato, con ambulanza, al Pronto Soccorso, per lesioni alla mano destra, diagnosticata solo frattura radiale, trascurando la lesione ben più grave la “lussazione del perilunare”. Riscontrata solamente dopo giorni di atroci dolori, ritardo che fu causa di neuro prassia del nervo mediano destro.
– Donna ventinovenne, affetta da epatite B (epatite cronica HBV), contratta durante il parto (in precedenza la persona era sana e non aveva mai avuto problemi al fegato), con probabile evoluzione ad andamento peggiorativo fino a condizioni di assoluta gravità;
– Uomo cinquantanovenne, sottoposto ad intervento di impianto artroprotesi tibiotarsica destra, manifestata severa complicanza settica tardiva, di natura “nosocomiale”. Con conseguente, grave deficit funzionale a carico dell’arto inferiore e del piede e deficit circolatorio, espresso da distrofie di cute;
– Donna, a seguito di caduta, veniva accompagnata al Pronto Soccorso, per violento trauma contusivo distorsivo a carico del piede sinistro, diagnosticato un banale “strappo muscolare gamba sinistra”. Solamente dopo giorni di atroci dolori, venne diagnosticata frattura “ talamica del calcagno sinistro, con verticalizzazione e infossamento”. Con conseguente prolungamento della malattia e aggravamento dei postumi permanenti;
Diversi di questi casi sono già stati definiti, per altri sono stati pagati acconti dall’Assicurazione; tutti i casi sono comunque bene avviati.